Nella seconda metà del primo anno di vita del bambino, si sviluppa la preferenza nell’uso del lato destro o sinistro del corpo, ed in particolare dell’arto superiore e così il bambino diventa destrorso o mancino.

A cura del fisiatra Paoloni

Quando si scopre se un bambino è mancino o destrorso? Lo sviluppo della lateralità, cioè della preferenza nell’uso del lato destro o sinistro del corpo, ed in particolare dell’arto superiore, ha inizio già a partire dalla seconda metà del primo anno di vita del bambino. Già a partire dalla 15a settimana di vita il bambino è in grado di raggiungere un oggetto, anche se in movimento. Tuttavia, afferrare l’oggetto sarà una competenza che si sviluppa solo nelle settimane successive.

Recenti ricerche del’università Descartes di Parigi hanno messo in luce come le strategie utilizzate da bambini di 6, 8 e 10 mesi per afferrare un oggetto in movimento siano differenti. I bambini di 6 mesi, infatti, sono più propensi ad afferrare l’oggetto con la mano posta dal lato dove questo viene proposto: se quindi offriamo al nostro bimbo un giocattolo con la nostra mano destra, egli tenderà spontaneamente ad afferrarlo con la sinistra: utilizzare l’altra mano, anche se preferita, è più faticoso a quest’età! Già a partire dagli 8 mesi, però, la situazione cambia: la preferenza nell’uso della mano destra è più evidente, anche se l’oggetto gli viene offerto dalla parte opposta.

Interessante è notare che nei bambini di 10 mesi la ‘lateralità’ tende a regredire: il compito proposto, afferrare un oggetto in movimento, è diventato probabilmente troppo semplice per il bambino, e adesso afferrare con la mano preferita o con l’altra gli è indifferente, l’importante è raggiungere l’oggetto! Ma ancora più interessante è notare come il bambino sviluppi la capacità di predire il significato di un’azione già in questi primi mesi di vita.

Una recente ricerca dell’università di Leipzig, in Germania, è riuscita a dimostrare che il bambino già dopo i 6 mesi di vita sembra in grado di capire qual è l’obiettivo da raggiungere osservando su uno schermo televisivo un adulto che compie un movimento incompleto. La scoperta più interessante dei ricercatori, tuttavia, è stata che la stessa cosa non avviene quando, dallo stesso schermo, il movimento interrotto viene presentato al bambino come se lui stesso lo stesse compiendo, da una prospettiva, cioè, egocentrica.

Ricapitolando, dunque, l’interazione frontale con il bambino in questa fase, è fondamentale sia per favorire lo sviluppo della manualità (e della bimanualità), sia per allenare le sue capacità di previsione di un movimento. Avrà molto da fare con le manine nei mesi successivi, l’allenamento abbia inizio!

Fonte: https://www.pampers.it/il-fisiatra/quando-si-scopre-se-un-bambino-e-mancino-o-destrorso

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